1921: Don Sturzo e l’elettrificazione della ferrovia valdostana
Forse non era la prima volta quando nel 1920 qualcuno in Valle d’Aosta cominciò a prospettare l’elettrificazione della rete ferroviaria locale, linea ferrata in attività dal 1886.(1)
Infatti, l’avvocato Farinet - durante un’assemblea pubblica tenutasi presso il Municipio di Aosta il 24 giugno 1920 - propose e ottenne l’approvazione per chiedere al governo di far mutare il tipo di trazione.
La riunione, alla quale presenziarono tra gli altri tanti sindaci della Valle, era stata organizzata principalmente per cercare di difendere i diritti dei valdostani sulle acque pubbliche, se necessario anche ricorrendo alla sezione torinese del Tribunale delle Acque.(2)
Comunque sia, la questione dell’elettrificazione della ferrovia locale aveva assunto un interesse politico nazionale, tanto da interessare, tra gli altri, anche don Luigi Sturzo (1871-1959). Il politico, infatti, durante la Direzione centrale del Partito Popolare Italiano riunitasi a Napoli il 20 maggio 1920, suggerì ai popolari valdostani presenti d’insistere sull’elettrificazione della loro linea ferrata, promettendo loro anche il suo appoggio al progetto.(3)
Altri politici, tra i quali l’onorevole Francesco Saverio Fino (1874-1937) - che nel dicembre di quell’anno si impegnò ad appoggiare l’elettrificazione presso il Governo(4)
- e Federico Marconcini (1884-1974), si spesero in prima persona nella proposta. Quest’ultimo, nel febbraio del 1921, presentò una precisa interpellanza alla Camera dei Deputati. Richiesta alla quale rispose il sottosegretario ai lavori pubblici, Giovanni Bertini (1878-1949), che dichiarò come l’elettrificazione della linea Torino-Aosta sarebbe stata presto inserita tra le linee per le quali era prevista la trasformazione a trazione elettrica: L’hon. Marconcini ne s’est déclaré qu’à moitié satisfait et a insisté sur sa demande, tanto che la presentò direttamente al Capo del governo.(5)
Nell’estate di quello stesso anno si mosse anche l’onorevole eporediese Carlo Alberto Quillico (1870-1958): a tal proposito anch’egli indirizzò al Presidente del Consiglio dei Ministri Ivanoe Bonomi (1873-1951) una richiesta di finanziamento; in precedenza, il deputato aveva già fait entendre sa voix
al Consiglio Provinciale di Torino.(6)
... I deputati popolari Fino e Marconcini tornarono alla carica sulla questione dell’elettrificazione della ferrovia valdostana ancora nel 1924...(7)
Come evidente, tutte quelle proposte del PPI, presentate durante le elezioni del 1921 e del 1924, non giunsero mai in porto: i progetti, infatti, furono presto fermati dall’ascesa al potere del Fascismo, che ben altre idee aveva rispetto all’autonomia degli enti pubblici, al decentramento amministrativo e al progresso dei territori prospettato dai Popolari.
Nel 1927, la ferrovia valdostana fu sì potenziata, ma solo con il prolungamento della stessa da Aosta fino a Pré-Saint-Didier (1929-2015), ciò al fine di dare maggiore impulso allo sfruttamento del bacino carbonifero di La Thuile; linea che, dal dopoguerra e fino alla sua chiusura fu poi utilizzata solo per il trasporto pubblico.
Il problema dell'elettrificazione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea è, dunque, sempre rimasto nell'agenda politica inerente i miglioramento delle comunicazioni e dei trasporti da e per la Valle d'Aosta; dall’aprile 2021, l’elettrificazione del tratto risulta inserito nel
Pnrr
(Piano nazionale di ripresa e resilienza) che, per l'appunto prevederebbe tra il 2022 e il 2026 l’elettrificazione dei 66 km della strada ferrata.(8)
Nel 1921 l’onorevole Marconcini si era dichiarato à moitié satisfait
dei propositi del governo.
Speriamo che questa volta...
(1) Al 1891, per esempio, risale uno studio di F. Farinet e L. Garrone intitolato La ferrovia elettrica da Aosta a Pré-Saint-Didier. (2) Le Pays d’Aoste, 2 luglio 1920. (3)(4) Le Pays d’Aoste, 6 maggio 1921. (5) Le Duché d’Aoste, 23 febbraio 1921; Le Mont-Blanc, 2 settembre 1921. (6) Le Mont-Blanc, 2 settembre 1921. (7) Le Pays d’Aoste, 4 aprile 1924. (8) Notizia Ansa.