1926: il primo campo di aviazione di Aosta
Il 10 agosto 1926, verso le 9 del mattino, un aeroplano fece il primo atterraggio sul nuovo campo di aviazione di Aosta che era situato presso la Croix-Noire, entre la route provinciale et la Doire.
Il velivolo - un Fiat B.R.1 bombardiere biplano e biposto - era partito da Torino alle 8 ed era pilotato dal giovanissimo pilota e sottotenente di complemento Alberto Ferrario (1904-1943), accompagnato dall’ingegnere Pozzazzera del Genio aeronautico di Torino.
Dopo un viaggio durato 45 minuti, il velivolo - a cui fu possibile d’effectuer toutes les manoeuvres requises(1)
- atterrò alla presenza delle autorità valdostane civili e militari e di un numeroso pubblico.
Gli aviatori, dopo aver preso parte ad un rinfresco preparato per l’occasione,(2)
ripartirono per Torino verso le 15, éveillant par le ronflement du moteur la curiosité des citadins.(3)
L’anno successivo, ossia l’11 luglio 1927, il campo d’aviazione della Croix-Noire fu punto d’appoggio - e anche di assiepamento di molti curiosi attirati dal particolare evento - per una squadriglia composta da sette velivoli che organizzò sulla città di Aosta numerose evoluzioni presque au ras des toits.(4)
Quel primo campo, quasi improvvisato in poco meno di un mese e mezzo di lavori(5)
- tanto che poco prima dell’apertura in quell’estate del 1926 si cercavano ancora operai specializzati(6)
- fu inaugurato in pompa magna il 28 ottobre 1928: struttura che - si diceva allora - poteva servir de base aux appareils de la R. Aéronautique tout aussi bien qu’à ceux privés et aux appareils des différentes lignes de navigation aérienne.(7)
All’epoca, qualcuno riteneva pure che la struttura sarebbe stata tra le più belle d’Italia ed una delle più importanti basi italiane. Certamente, in quel momento, il campo d’aviazione di Aosta occupava un’area di 200.000 mq ed erano persino previsti ingrandimenti e completamenti.(8)
Con il 1930 il campo d’aviazione - dedicato a Maurice Petigax(9)- rappresentava un costo importante nel bilancio dell’amministrazione. La Provincia di Aosta, infatti, spendeva in fitti quasi un milione di lire à laquelle l’administration fera face par un emprunt.
Qualche fondo, dunque, serviva per sostenere i costi di gestione. Nel 1931, per quanto i soldi raccolti andarono a diverse opere assistenziali e in particolar modo all’Associazione Sportiva della Federazione provinciale fascista, fu fissato un costo d’ingresso al campo: 2 lire per i posti popolari e 5 per le tribune. L’occasione specifica era per assistere al Giro aereo d’Italia che il 23 luglio avrebbe fatto tappa ad Aosta.
Con la fine della dittatura fascista e della Seconda guerra mondiale il campo d’aviazione fu abbandonato a se stesso.
Il 26 maggio 1946, per esempio, l’area ospitava già la finale del Campionato di Tzan con tanto di annessa manifestazione folkloristica arricchita dalle rappresentanze valdostane in costume tipico e dall’organizzazione di ballo campestre.(10)
Insomma, l’aeroporto non esisteva più: nel 1949, infatti, venivano lamentate le tristi condizioni in cui si trova il nostro campo d’aviazione, completamente abbandonato e che il turismo aereo certamente non disprezza. Ci auguriamo a tal proposito che l’amministrazione regionale voglia dare inizio ai lavori di restauro del campo, al più presto possibile, affinché la Valle d’Aosta, possa diventare un luogo amico anche per coloro che percorrono le vie dei cieli.(11)
Tutte vicende, quelle fin qui raccontate, che precedettero la realizzazione dell’aeroporto costruito a Saint-Christophe, alle porte orientali di Aosta, nel 1958 e più tardi dedicato al politico e aviatore valdostano Corrado Gex (1932-1966).
In copertina: immagine evocativa.
(1) Le Duché d’Aoste, 18 agosto 1926. (2) La Patrie valdôtaine, 12 agosto 1926. (3) Le Duché d’Aoste, 18 agosto 1926. (4) La Vallée d’Aoste, 16 luglio 1927. (5) On reparle de créer à Aoste un champ d’aviation. La localité désignée serait celle de la Croix noire. Le Duché d’Aoste, 23 giugno 1926.) (6) Le Duché d’Aoste, 14 luglio 1926. (7) Le Mont-Blanc, 26 ottobre 1928. (8) La Revue diocesaine d’Aoste, 31 ottobre 1928. (9) Notre champ d’aviation a été dédié à la mémoire de l’héroïque lieutenant des aviateurs, Maurice Petigax, qu’on disait avoir été proposé pour la médaille d’or. La Revue diocesaine d’Aoste, 10 settembre 1930. (10) Lo partisan, 24 maggio 1946. (11) Lo partisan, 18 novembre 1949.