Ieri come oggi; tra pieghe delle nostre valli, in mezzo a paesaggi spettacolari...
La particolare acqua di Citrun
Esiste a Citrun, località situata a 1.818 metri di altitudine nel territorio del comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, una fonte buonissima
la cui acqua minerale ha proprietà terapeutico-medicamentose.(1)
A detta della tradizione popolare, la sorgente fu scoperta nel 1875 da due pastori. In realtà, tale ricchezza naturale era già conosciuta qualche tempo prima, come ben risulta da un articolo del 1868:
depuis plusieurs années on a parlé des propriétés remarquables de l’eau minérale qui jaillit à la montagne de Citrum dans la vallée de Bosses.(2) L’acqua risultava così efficace che i
médecins de campagne
la suggerivano ai loro pazienti. La gente del luogo, invece, la beveva per combattere, tra le altre cose,
les affections de la poitrine, les faiblesses d’estomac.
Nel 1867, in pieno periodo di colera, il sito fu frequentatissimo. Gli abitanti della zona della valle del Gran San Bernardo - ma, in verità non solo loro e non solo allora - se ne servivano a barili. Il marchese François Doria, direttore dell’Ospedale Mauriziano di Aosta, si interessò alla vicenda e, nell’estate del 1868, salì alla fonte accompagnato dal sottoprefetto di Aosta, dal geometra Innocenzo Manzetti, dal sindaco
de Bosses
e dal segretario Teresio Rivoira. L’intento era quello di mettere in sicurezza la fonte, isolandola anche da eventuali infiltrazioni di altre acque.
Si cavò terra, si liberò la zona dai detriti lasciati da crolli passati e si cercò di realizzare una sorta di galleria seguendo il percorso della fonte. Dopo sei metri di scavo, la sorpresa: l’acqua sgorgava da un tubo simile a quello di una fontana. Per quanto l’oggetto fosse in legno, sembrava pietrificato. Lo scenario era questo: lo spazio escavato in mezzo alla sabbia e al terreno calcareo e ferruginoso aveva messo in evidenza la fonte che, dopo lo sbancamento, si trovava a due metri e mezzo dal livello del suolo.
Il tubo antico, collocato orizzontalmente su altri due, pareva addirittura lungo un paio di metri. Ci si accorse, dunque e subito, che in passato quel canale doveva aver avuto una qualche importanza, ma che probabilmente era stata abbandonato a seguito di un evento calamitoso; certamente un importante crollo, testimoniato ancora da alcune ferite del territorio in quel momento ben intuibili.
Fu anche deciso di procedere a far analizzare l’acqua, così limpida e fresca che restituiva un gusto pronunciato dovuto ai suoi minerali.
A quell’epoca, si diceva che la sua azione era digestiva e che più se ne beveva, più se ne voleva bere ancora. La gente del posto assicurava, poi, che l’acqua non causava pleurite, neppure se bevuta quando si era sudati; veniva suggerita come rimedio contro le indigestioni e per combattere i vari tipi di diarrea.
Comunque sia, il risultato ufficiale che arrivò tempo dopo, certificò la presenza di bicarbonate de chaux - du bicarbonate de magnésie - du protoxide de fer quelques traces peu sensible de protoxide de manganèse - des traces de sulfates et de clorures - du gaz acide carbonique.
Più recentemente le analisi hanno confermato la bontà della fonte:
“L’acqua di Citrin, classificata tra quelle minerali, acidule e carbonate, alcaline, terrose, fredde, giudicata ottima acqua potabile e dal punto di vista batteriologico, praticamente pura, alla sperimentazione clinica e farmacologica ha dimostrato di essere dotata di proprietà digestive, diuretiche e di agire favorevolmente nei casi di stitichezza ostinata e di anemia, a condizione che l’assunzione sia fatta direttamente alla fonte".(3)
L’articolista - che si firmava P.G.P. - concludeva la descrizione di quella vicenda estiva del 1868, con la speranza che tale fonte potesse essere presto annoverata tra quelle celebri alla stregua di quella di Courmayeur o di Ceresole Reale. Placée au pied d’une forêt magnifìque, au milieu d’un Delta formé par d’anciens éboulements mais couvert de gazon, au milieu de jeunes bosquets de mélèses vigoureux, cette source est destinée à devenir un des plus beaux repaires des Alpes et le but d’une des plus belles promenades. Un sentier facile qui coûterait peu à pratiquer, quelques abris pourraient rendre cette fontaine bien utile
(...).
Trent'anni dopo, c’era invece chi auspicava che qualche capitaliste
potesse far condurre l’acqua a valle al fine di farla imbottigliare: dans ces conditions, l’eau de “Citrun” ne tarderait pas à avoir un succès considérable et de bon aloi.(4)
(1) www.comune.saintrhemyenbosses.ao.it/TurismoedIniziative/IlTurismo/Attivit%C3%A0estive/Itinerari/LafonteferruginosadiCitrin/tabid/529/language/it-IT/
(2) L’Indépendant, 12 novembre 1868. (3) Relazione dell’Università di Geologia, Chimica e Fisica di Torino - Ufficio Igiene Aosta - istit. patologia speciale medica e metodologica dell’univ. Torino; in
www.comune.saintrhemyenbosses.ao.it/TurismoedIniziative/IlTurismo/Attivit%C3%A0estive/Itinerari/LafonteferruginosadiCitrin/tabid/529/language/it-IT/
(4)
Jacques Bonhomme, 27 ottobre 1898.