Richieste immediate e per un domani; la Valle d'Aosta e la sua autonomia
Domani, la Valle d'Aosta
Ripropongo qui ciò che ho scritto, assieme ai consiglieri regionali di Vdalibra Roberto Cognetta e Stefano Ferrero, il 22 aprile scorso. Si tratta di una lettera aperta indirizzatata al senatore Laniecè e alla deputata Tripodi, rappresentanti della Valle d'Aosta in seno al Parlamento.
Ill.mi senatore e deputata
Stiamo certamente assistendo alla fine di un’epoca, non lo possiamo nascondere.
La situazione in Valle d'Aosta dove anni di crisi politica ed economica, di malaffare, di mancanza di un governo regionale saldo e proficuo e di assenza di una visione futura, stanno preoccupando tutti.
L’
autonomia valdostana, poi - soprattutto in questo momento di crisi sanitaria - non è stata utilizzata come una risorsa per affrontare i problemi, magari sfruttando tutte le potenzialità di autogoverno che offre lo Statuto Speciale valdostano.
Cosa vi chiediamo di fare nell'immediato?Indispensabile, in questo momento che nel prossimo decreto del governo ci sia una norma che espressamente permetta al consiglio regionale di legiferare questioni non strettamente legate all'emergenza come, ad esempio, la modifica della legge sugli appalti o le norme sui rifugi alpini ma questi sono solo piccoli esempi, le norme da cambiare sono molte.
Voi a Roma dovreste farVi portavoce di tale richiesta altrimenti una vera ripartenza in Valle d'Aosta non ci sarà. Legislativamente stiamo combattendo un incontro di boxe con entrambe le mani legate dietro la schiena e questo va spiegato al presidente Conte e al Capo dello Stato Mattarella, la nostra situazione è completamente diversa da quella di altre regioni e questo ci impedisce di fare norme che permetterebbero un reale rilancio della nostra regione.
Cosa vi chiediamo fare per un domani migliore?Innanzitutto smetterla di pensare che l'autonomia sia solo un concetto e pure divisivo politicamente: essa è lo strumento base da cui questa comunità agisce e opera per organizzarsi. Senza lo Statuto Speciale scompariamo; confinati forse, ad esser una piccola provincia del Piemonte, certamente con meno risorse ancora e, dunque, anche con meno servizi.
Fuori da questo disastro epocale, Vi chiediamo di sollecitare lo Stato italiano per una devoluzione di nuovi poteri e competenze mirati al raggiungimento della completa capacità di autogoverno soprattutto attraverso lo strumento delle norme di attuazione.
Prioritario ottenere il principio dell’intesa al fine di procedere anche a una riforma dello Statuto Speciale.
Per ripartire dobbiamo spendere, e far spendere, il più possibile in Valle. La nostra Regione, copre oltre il 90% della sua spesa pubblica con il trattenimento quasi totale sul territorio del gettito fiscale raccolto tra i propri cittadini. Fondi che servono a pagare molti servizi che altrove sono sostenuti direttamente dallo Stato centrale.
Fondamentale, quindi, per l’amministrazione regionale poter affidare gli appalti a imprese valdostane almeno per un periodo di 24 mesi. Nel contempo accordarsi per regionalizzare l'Agenzia delle entrate al fine di poter riscuotere e gestire efficientemente la quota parte di imposte di spettanze regionale nonché le competenze a suo tempo in capo all'Agenzia del territorio, lasciando (ovviamente) l'attività di controllo generale agli organi statali deputati.
Perché le tasse generate in questa regione devono essere gestite in questa regione senza dimenticare di darne una quota, peraltro già prevista, allo stato.
È ora di riprendere in mano la nostra storia e di ripartire più forti di prima.
Infine una nota non rivolta a Voi ma che è giusto aggiungere, abbiamo bisogno anche di un governo regionale che sappia far valere gli interessi dei valdostani, altrimenti proteggere la nostra particolarità o chiedere maggiori competenze allo stato non serve a nulla.
In attesa di un vostro riscontro.
Cordiali saluti.