La Liberazione va celebrata come il ricordo della fine della guerra e delle dittature folli, violente e razziste che con essa sono state fortunatamente fermate.
Ne approfitto, allora, per ricordare quella fine aprile del 1945 con questa storia breve; tralascio però - giustificato dal tipo di racconto - l’azione di quegli uomini e di quelle donne che furono i veri liberatori:
i partigiani.
Furono loro a liberare Aosta il 28 aprile 1945...
Quando Truman intimò a De Gaulle di lasciare la Valle d’Aosta
In Valle d’Aosta la Liberazione fu un momento complesso.
Il 28 aprile 1945, mentre i partigiani valdostani liberavano Aosta, le truppe francesi avevano occupato l’Alta Valle, fatto che preoccupò non poco gli statunitensi che da sud giunsero in città solo il 4 maggio.
Seguirono giorni delicati in cui gli americani, contrari ai sentimenti filo-francesi di numerosi valdostani minacciarono anche l’uso della forza contro quelle migliaia di manifestanti che il 18 maggio reclamavano il diritto allo svolgimento di un plebiscito sull’annessione alla Francia o al mantenimento della Valle in Italia; iniziativa che si sarebbe dovuta tenere il 23 dello stesso mese, ma che non si svolse mai.
Il presidente degli Stati Uniti d’America, Harry Truman, fu addirittura costretto, il 7 giugno 1945, a inviare un telegramma severo al generale Charles De Gaulle, con il quale gli intimava di ritirarsi immediatamente dai territori occupati, minacciando anche di interrompere i rifornimenti di carburante alle truppe francesi.(1)
L’incidente, dunque, rientrò: la stampa di allora evidenziò che esso fu risolto in maniera “amichevole”. Uno tra i diversi giornali si espresse, infatti, in questi termini: “Le forze francesi hanno iniziato il ritiro dalla contesa regione Valle d’Aosta che entro un mese sarà occupata dalle truppe Alleate; il rientro è stato il risultato di un accordo “amichevole” raggiunto con il governo francese”...(2)
La “questione valdostana” entrò, così, nel campo delle negoziazioni diplomatiche tra Londra, Washington e Parigi.
A tale proposito, un giornale britannico si espresse così: “La Val d’Aosta - la minuscola regione dell’Italia nordoccidentale che, secondo quanto riferito, la Francia potrebbe rivendicare a sé alla conferenza di pace - è stata dichiarata "free zone" dal Consiglio dei Ministri italiano. Decisione che implementerà ulteriormente l’autonomia regionale prevista per questo territorio il quale sarà governato da un consiglio di 25.”(3)
La "zona franca" avrebbe permesso ai valdostani d'importare ed esportare merci senza pagare dazi doganali all'Italia.(4)
Il luogotenente del regno Umberto di Savoia, che di lì a poco diventò Re d’Italia con il titolo di Umberto II, il 7 settembre 1945 emanò i decreti che elevarono la Valle d’Aosta a circoscrizione autonoma; la Repubblica italiana riconobbe, poi, alla Valle uno Statuto speciale
e la elevò a regione autonoma
(26 febbraio 1948).
(1) Da Idee, aspirazioni e percorso di autogoverno valdostano, di M. Caniggia Nicolotti e L. Poggianti. (2) ) Derby Daily Telegraph, 14 giugno 1945. (3) Liverpool Echo, 18 agosto 1945. (4) ’Aurore: organe de la résistance républicaine, 19 agosto 1945.
Immagine di copertina: articolo tratto da L’Aurore: organe de la résistance républicaine, 19 agosto 1945.