Un inchiostro “magico”...?
Nel corso del 1874 su di un giornale valdostano fu pubblicata la notizia di una curiosa invenzione fatta in Valle d’Aosta: una sorta di inchiostro “magico”.(1)
Il foglio che si occupava della questione restò molto abbottonato sulle caratteristiche di quel ritrovato del quale fornì, appunto vaghe informazioni; principalmente non dettagliò di cosa si trattasse esattamente, né ipotizzò qualche idea sul futuro utilizzo di quel nuovo prodotto ed, infine, nemmeno svelò il nome del suo inventore.
Anzi, dall’articolo non era neppure evidente se quest’ultimo fosse quello stesso conoscente - un de nos bons amis qui l’est aussi de cette “Feuille”
- che aveva informato il giornale dell’esistenza di quel curioso composto...
Lo sconosciuto, comunque sia, aveva dunque rivelato al giornale dell’esistenza di un bel calamaio il cui inchiostro sarebbe stato più duraturo del suo stesso recipiente, puisque l’encre doit durer cent ans, tandis que le récipient n’a pas reçu un brevet d’une aussi longue durée.
L’inchiostro sembrava insomma di così alta qualità che il giornalista si augurava che sia il suo giornale, sia chi lo dirigeva in quel momento potessero durare tanto tempo quanto l’encre de cette écritoire.
La redazione, per giungere a quelle affermazioni così forti, dichiarava di aver sperimentato il ritrovato. Essa si spinse, addirittura, ad assicurare con certezza “che tutti coloro che lo acquisteranno ci ringrazieranno di aver segnalato loro” tale ingénieuse invention
e della verità della descrizione fornita.
In sostanza, sempre secondo il cronista, il piccolo apparecchio conteneva un prodotto chimico sconosciuto nel mondo dell’arte. Con il timore di sbagliare nella traduzione, si lascia il testo in lingua originale: Ce composé, d’une richesse remarquable en principe colorant, est soluble dans l’eau froide; mais, par une disposition parliculière de l’appareil, l’eau dissolvant le produit, ne peut que se saturer et ne peut détremper la masse et la convertir en bouillie ou en liqueur sirupeuse. Le produit se comportant comme un sel soluble, la dissolution ayant atteint un certain degré de densité que détermine le fonctionnement de l’appareil, elle reste stable, sans précipité, et le liquide, toujours limpide,
“costituisce un inchiostro doppiamente superiore, rivaleggiante con i migliori inchiostri moderni”.
La notizia, che non ebbe seguito, né commento alcuno, fu pubblicata il 1° aprile di quell’anno: casualità o...?
Qualche mese dopo - a onor del vero - una notizia vagamente simile arrivò da Parigi.
Il giornale che ne dava notizia informava, infatti, dell’esistenza di un encre ineffaçable
il cui segreto era stato acquistato dall’amministrazione francese del Registro.
Quell’inchiostro indelebile, qui résiste à la réaction de tous les éléments connus, avrebbe impedito, tra le altre cose, molte frodi e, pertanto, fatto risparmiare alle casse dello Stato molti soldi.(2)
(1) Feuille d’Aoste, 1° aprile 1874. (2) Feuille d’Aoste, 31 dicembre 1874.