Un villaggio valdostano scomparso; un pezzo in India
Il giornale
La Vallée d’Aoste
del 12 luglio 1952 aveva pubblicato un articolo su Valgrisenche intitolato:
Les cloches mues mystérieusement?, ovvero “Le campane si muovono misteriosamente?”.
La notizia si presentava circondata da un alone suggestivo. La cronaca era breve, ma efficace, composta di pennellate veloci. Ecco i fatti.
Il 2 giugno di quell’anno l’antica statue miraculeuse
della Madonna, che si trovava nella cappella di Fornet, fu trasportata in processione dal villaggio al capoluogo di Valgrisenche e collocata in una nicchia della chiesa parrocchiale in occasione di un Convegno Mariano Diocesano.(1)
Quando la Madonna, statua del 1300, portata dai giovani di Fornet lasciò la Cappella i nostri tenaci montanari scoppiarono in pianto.(2)
La ragione di quella tristezza era chiara: in quel periodo gli abitanti di Fornet e di altri villaggi della zona stavano, per necessità di cose, gradualmente emigrando, a causa della costruzione della diga di Beauregard.(3)
I loro villaggi sarebbero stati, dunque, presto sommersi dalla acque dello sbarramento artificiale.
Tra la popolazione era stata fatta anche una petizione per chiedere la costruzione in un altro luogo di una nuova cappella-santuario dedicato alla Vergine.(4)
Comunque sia, nella vallata ci fu una forte opposition au transfert en d’autres lieu de la Vierge de Fornet et le moyennage de sa chapelle avaient donné lieu à une importante manifestation de protestation présidée par M. l’Abbé Lettry révérend Curé de Valgrisenche.(5)
Successivamente, infatti, i residenti della Rettoria del villaggio chiesero che la statua fosse riportata alla cappella di Fornet.
E così fu.
Durante il ritorno della statua presso la Rettoria, si verificò un evento insolito che attirò l’attenzione dei fedeli.
Mentre la processione proveniente dal capoluogo si stava avvicinando a Fornet, un allegro rintocco risuonò dal campanile del villaggio, annunciando il ritorno della vieille madone
al suo posto.
Questo avrebbe potuto essere del tutto normale se non fosse stato per il fatto che in molti si chiesero chi si fosse improvvisato campanaro - cioè, quel était ce carillonneur improvisé
- dato che il titolare era assente, le clocher fermé à clef
e il villaggio era deserto.
Il giornale dichiarò: après plusieurs prodiges éclatants transmis par l’histoire et la tradition populaire, ce cas est mystérieux.
Qualche anno dopo, il villaggio fu sommerso dalle acque, ma nel frattempo tutto ciò che si trovava nella cappella di Fornet era già stato trasportato nella chiesa parrocchiale.
Ancora una curiosità...
Nel 1953 fu data notizia di un dono munifico:. gli abitanti di Fornet avevano donato una campana della loro cappella al padre salesiano Henri-Joseph Frassy (1920-1997), il quale la porterà in India per il campanile della sua erigenda chiesa. L’artistica campana è del 1.700 circa, pesa più di un quintale ed è dedicata a Maria Assunta.(6)
Il religioso dal 1952 al 1964 era missionario in India presso Golaghat (Stato di Assam), diocesi di Dibrugarh.
(1) Corriere della Valle d’Aosta, 15 maggio 1952. (2) Corriere della Valle d’Aosta, 5 giugno 1952. (3) Corriere della Valle d’Aosta, 5 giugno 1952. (4) La Vallée d’Aoste, 26 gennaio 1952. (5) La Vallée d’Aoste, 14 giugno 1952. (6) Corriere della Valle d’Aosta, 29 ottobre 1953.