Una via di Cogne ad Aosta
Nel centro di Aosta esiste una corta e stretta via - anzi un vicolo vero e proprio - sovrastata da alcuni archetti che reggono i muri delle case quasi volessero impedire a queste d’inghiottire la viuzza.
Si tratta della ruelle des Cogneins
che, come chiarisce il nome, è dedicata agli abitanti di Cogne.
Secondo la tradizione, infatti, la stradina rappresentava il punto di ritrovo degli abitanti dell’omonima vallata i quali scendevano per partecipare alle fiere e ai mercati che si svolgevano in città.(1)
Secondo l’Intendente Amé-Louis-Marie Vignet des Etoles (1778),(2)
erano in genere le donne di Cogne a giungere in città per vendere i loro formaggi e il loro bestiame.
Esse, per farlo, percorrevano l’allora bruttissima strada che scapicollava a valle e alla cui pericolosità si erano abituati solo i muli.
Al contrario, gli uomini - sempre secondo il funzionario - “lavorano poco d’estate e non fanno assolutamente nulla in inverno”.(3)
Critica piuttosto ingenerosa, considerato il fatto che gli uomini erano, invece, impegnati in lavori che li portavano anche a emigrare stagionalmente oppure a svolgere quelli presso la miniera di magnetite del luogo; mestieri tutt’altro che facili.
Non a caso il dottor César-Emmanuel Grappein (1772-1855) di Cogne scriveva, invece, che la plus grande partie des hommes abandonnent leur patrie en hiver, et vont d’autres contrées chercher une subsistance que leur sol leur refuse; il ne reste alors dans le sein des familles, que des veillards, des femmes, des enfants, des infirmes, et un petit nombre d’hommes à qui une médiocre fortune permet de garder les foyers. Les femmes passent l’hiver à filer de la laine.
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Comunque sia, i cogneins
si ritrovavano in quella viuzza di Aosta e, siccome si giungeva in città almeno il giorno prima, qualcuno si organizzava un giaciglio di fortuna in attesa dell’apertura dei mercati cittadini.
Come tutti, i cogneins
compravano e soprattutto vendevano.
Cosa?
Sicuramente del bestiame, considerato che in quei decenni la vallata forniva il mellieur et plus gras betail à cause de l’excellence de ses paturages.(5)
Ma certamente anche altro; come asseriva un giornale del 1841, le loro carovane trasportavano in città i formaggi locali “verdi” come i loro prati di luglio e il burro del luogo “bianco” come la neve di... Cogne.(6)
Chissà come erano gustose quelle bontà di un tempo...
(1) J.-B. de Tillier, Historique de la Vallée d’Aoste, Aosta, 1737, p. 98. (2) Il barone fu, dal 1773 al 1784, il primo intendente sabaudo presso il ducato di Aosta. (3) A.-L. Vignet des Etoles, Mémoire sur la Vallée d’Aoste
[1778], a cura di F. Negro, in “Sources et documents d’histoire valdôtaine”, V, “Bibliothèque de l’Archivum Augustanum”, XX (1987), p. 260. (4) Feuille d’Annonces d’Aoste, 15 febbraio 1847.(5) L. Colliard, La Vecchia Aosta, p. 78. (6) Feuille d’Annonces d’Aoste, 30 luglio 1841.