Un detective d'altri tempi...
Un vero Maigret per Aosta
Sono molti gli investigatori nati dalla fantasia dei tanti scrittori di genere poliziesco di ieri e di oggi. Spulciando tra le cronache valdostane del passato emerge una figura che potrebbe essere paragonata ad uno di quei
detectives
che i gialli, libri e film, ci regalano a profusione. Qui, però, non si tratta di un personaggio di fantasia, bensì di una persona reale: Ambrogio Maga, o
Ambroise
come veniva chiamato dalla stampa valdostana dell’epoca usando lo stile locale.
Era il Delegato di Pubblica Sicurezza di stanza presso la sottoprefettura di Aosta (cioè il territorio della Valle d’Aosta), ufficio che occupò dal 1886 al 1892; oggi, quel ruolo, potrebbe essere paragonato a quello di commissario di polizia.
Maga prese il posto di Federico Martinengo che nella primavera del 1886 fu trasferito a Torino e che la stampa locale ricordava come un funzionario
poli, zélé, intelligent.
Maga non fu da meno nel ricoprire il suo incarico e si distinse fin dall’inizio; probabilmente fu lui quel
Délégué de sûreté publique d’Aoste
che un giornale segnalava - ma senza citarne il nome - nella risoluzione di un furto compiuto a Saint-Denis il cui colpevole, dopo pochi giorni, era già
entre les mains de la justice.
Nell’ottobre dello stesso 1886, il Delegato - sempre senza essere mai citato per nome - era già descritto dalla stampa come un uomo zelante e intelligente.
Maga ebbe sicuramente a che fare con quell’impostore che nel 1887 si spacciò per “delegato di polizia” od anche di “ispettore delle finanze” e che truffò molte persone del bacino di Aosta finché non fu fermato da Jérémie Isabel, sindaco di Roisan, che lo fece entrare in casa e poi, con l’aiuto di altri (che nel frattempo era riuscito ad avvisare), lo catturò, lo legò per bene e lo consegnò ai Carabinieri. I militi si accorsero che si trattava di un muratore in bancarotta, uno scroccone che cercavano da tempo.
Tra le sue indagini vi è da ricordare quella che organizzò e risolse, concernente il disastroso incendio doloso che interessò Grand-Brissogne. Tra il 4 e il 5 febbraio 1888, infatti, le fiamme avevano danneggiato 23 case e lasciato senza tetto 140 persone. Maga fu subito sul posto per aprire l’inchiesta. Indagine che dopo neppure dieci giorni lo aveva portato a trovare il colpevole e ad incarcerarlo. Il movente veniva segnalato dal giornale in questi termini: jalousie de quenouille
(questioni di eredità); il giornale concludeva come il tutto fosse stato risolto grazie à l’habilité de M. Maga.
Il funzionario continuò tenecemente nel suo lavoro facendosi apprezzare sempre più per il suo operato altamente professionale.
L’Echo du Val d’Aoste
del 6 aprile 1888, si esprimeva in questi termini descrivendo un fatto accaduto in quel periodo:
“Ancora un’importante cattura dovuta all’energia ed alla sagacità del nostro eccellente delegato della sicurezza pubblica, Sig. Maga.”
Poi la spiccia cronaca:
“Un individuo, sulla cui testa pendeva un mandato d’arresto per spaccio di banconote false, aveva tentato di trovare rifugio oltre confine. Messosi sulle sue tracce - e ciò malgrado i vaghissimi indizi di cui disponeva - Maga era riuscito a pinzarlo nei pressi di Gignod dove aveva ordinato ad un carabiniere di lanciarsi alle sue calcagna; il milite lo ha acchiappato per il colletto proprio mentre il fuggitivo tentava di attraversare il torrente Buthier”.
Un paio di mesi dopo, Maga veniva segnalato come l’artefice, insieme ai Regi Carabinieri, della
razzia
di quei vagabondi e malandrini che pullulavano nelle fiere; fatto che gli valse un
Très bien!
del giornale che ne dava notizia.
Lunga la traccia delle sue operazioni in cui si evidenzia come riuscì a cesellare le tante situazioni di tutti i giorni in favore della sicurezza pubblica.(1)
Ambroise Maga fu, infine, trasferito alla Sottoprefettura di Vercelli in qualità di Capo dei Delegati. Ne dava notizia il 13 luglio 1892 il giornale Feuille d’Aoste; prendeva il suo posto di Aosta il vice ispettore Achille Anselmi.
(1) Notizie spulciate dai giornali L’Echo du Val d’Aoste e Feuille d'Aoste
degli anni che vanno dal 1886 al 1892.