Atti eroici a Cogne
Il 24 e il 25 settembre 1866 furono giorni disastrosi per la valle di Cogne.
Le piogge torrenziali, infatti, sferzarono la zona senza sosta sia di giorno, sia la notte.
In alta montagna quelle piogge non si trasformarono affatto in neve, anzi colpirono persino i ghiacciai intaccandoli.
Quella massa d’acqua, che cadeva fitta dal cielo e scioglieva le nevi superficiali, riempì a dismisura tutti i canali d’acqua e minacciò ogni cosa che incontrava lungo la sua veloce discesa.
Un solo ponte rimase ben saldo, quello de La Tina, mentre gli altri furono distrutti completamente o danneggiati gravemente.(1)
Tra i villaggi fu quello di Champlong a soffrire di più. Sarebbe stato totalmente spazzato via se le acque del torrente non fossero state deviate dalla presenza della cappella. Quest’ultima, infatti, fece praticamente da barriera di protezione e per oltre cinque ore resistette al furore delle acque.
Dopodiché, fu inevitabile: i muri cedettero.
A Lillaz gli abitanti, vedendosi circondati dalle acque, fuggirono via per evitare il peggio e trovarono rifugio presso gli chalets di Chéleret.
Gli anziani del villaggio, però, non volevano abbandonare le loro case e chiedevano ai giovani di lasciarli nelle loro case: on a dû les faire transporter de force.
Comunque sia, abbandonare Lillaz non era facile poiché la zona era gravemente martoriata dagli eventi atmosferici: si vedevano improvvisati canali d’acqua dappertutto, aree completamente allagate, fanghiglia ovunque; in più dalle montagne circostanti rotolavano a valle pietre, detriti, rocce e massi come fossero valanghe.
In situazioni simili, non è raro assistere ad azioni di buon cuore, di coraggio o eroiche da parte di alcune persone.
Il sindaco Jean Truc, per esempio, abbandonò Lillaz solo dopo che il pericolo era scomparso. Fino ad allora si era speso senza sosta per coordinare le azioni di salvataggio e senza risparmiare se stesso. Per esempio, aveva organizzato l’evacuazione di Lillaz affidando soprattutto agli uomini più robusti gli anziani e i bambini del villaggio.
In quei frangenti, grande riconoscenza andava anche al brigadiere dei Carabinieri di Cogne. A Lillaz fornì il suo aiuto e impegnò i suoi uomini nelle operazioni di soccorso. Militari che si distinsero.
Uno dei militi, infatti, mentre stava attraversando il torrente Valeille con un bimbo sulle spalle, vide una donna cascare in un precipizio. Subito dopo aver messo in sicurezza il bambino, con l’aiuto di un guardacaccia salvò quella mère de famille.
Quattro giovani, invece, salvarono la vita ad un anziano e a due bimbi circondati e minacciati dalle acque: personne n’osait aller au secours, lorsque quatre jeunes gens s’élancent à travers les ravins, malgré les rocs qui ne cessaient de tomber des hauteurs, et parviennent à les ramener sains et saufs.
Fu una delle numerose alluvioni che purtroppo la nostra terra conta con dolore.
(1) Feuille d’Aoste, 2 ottobre 1866.