La prima “ghiacciaia” di Aosta
Nel 1912 Antoine Thédy, proprietario dell’antica
brasserie Zimmermann
di Aosta,
(1) investendo ingenti somme di denaro, introdusse una serie di innovazioni importanti nella sua attività. Spese necessarie per seguire i tempi che il progresso imponeva.
La stampa valdostana, infatti, informava che i locali della sua birreria,(2)
qui occupent un espace immense, ont subi des transformations merveilleuses: finalmente - assicurava per l’appunto un giornale - la fabrication de la bière, faite jusqu’ici par les anciens procédés, sera obtenue désormais au moyens de machines et des engins modernes.(3)
Infatti, nei locali dell’azienda - qui occupent un espace immense
- trovavano posto cinque motori che azionavano diverse macchine. In forza di ciò, la filiera prevedeva la macinazione dell’orzo, la bollitura della birra in caldaie enormi, il trasporto del liquido grazie all’ausilio di tubi che ne permettevano anche il raffreddamento e, infine, il travaso. Con quest’ultima operazione, la birra riempiva sia i barili, sia le bottiglie; tutto avveniva in un ambiente rigorosamente pulito e ordinato.
La forza motrice forniva anche energia agli scantinati della fabbrica, così come ai piani superiori e all’ascensore che permetteva di movimentare i barili di birra.
Insomma l’intero e nuovo sistema meccanizzato permetteva al signor Thédy di produrre una bevanda di qualità superiore, per quanto fino ad allora la stessa avesse raggiunto già ottimi risultati.
In più, i motori azionavano dei particolari refrigeratori che fabbricavano in maniera artificiale il ghiaccio: cette belle glace cristalline, pure, immaculée, transparente, obtenue par l’eau potable constitue un véritable progrès pour notre Ville.
Secondo l’articolista, l’ospedale, le scuole, il commercio e altre attività e servizi - che fino ad allora ne pouvaient se procurer que de la glace naturelle dont l’eau laissait beaucoup à désirer sous le rapport de l’hygiène et de la santé publique
- potevano finalmente anche loro profiter largement de cette innovation indispensable.
Il signor Thédy - che la stampa locale lodava per la sua azione imprenditoriale e di sviluppo - permetteva anche che si effettuassero delle visite al suo stabilimento, ciò grazie alla collaborazione del giovane Lerco di Gressoney che era il responsabile delle macchine. Il ragazzo, oltre a conoscere bene il suo mestiere, si esprimeva in tedesco, in francese e in italiano, ricchezza linguistica che permetteva di rendere la struttura accessible à tous.
La meccanizzazione degli apparati, invece, era stata curata dal signor Alidor Bérard, modeste et très honnête industriel qui répand largement le progrès dans notre Ville.
Anche tramite innovazioni di questo tipo, la piccola Aosta e la Valle si aprirono lentamente al progresso che il nuovo secolo imponeva.
(1) L’uomo gestì l’attività, fondata nel 1837 da Anton Zimmermann, dal 1873 al 1925. (2) L’attività si affacciava lungo l’attuale via Xavier de Maistre di Aosta. (3) Le Mont-Blanc, 29 marzo 1912.