"Uscite dalle vostre case e fate posto ai soldati"...
L’invasione di Cogne
del 1893
Verso la fine dell’Ottocento era abitudine per le truppe alpine raggiungere le montagne valdostane per le loro esercitazioni.
Cogne, solo per il fatto di essere fin da allora - con suoi 213,04 kmq - il comune più vasto della Valle d’Aosta, era considerato una meta privilegiata.
Accadeva così che, ogni estate, i militari raggiungevano la vallata dove organizzavano le loro operazioni campali.
La cosa, però, non piaceva affatto ai cogneins, ragione per cui qualcuno di loro prese carta e penna e scrisse alla stampa; il giornale
Feuille d’Aoste
raccolse quella protesta che pubblicò nell’edizione del 2 agosto 1893.
La lettera (datata 27 luglio) tratteggiava uno scenario assurdo, talmente tanto che l’anonimo estensore della missiva asserì che Cogne si trovava sous la plus écrasante oppression des troupes alpines.
Il consueto scenario che si stava più o meno riproducendo anche quell’anno ai piedi del Gran Paradiso sarebbe stato quello che segue...
Le truppe, che in continuazione si avvicendavano fino alla fine del mese di agosto, rappresentano per la popolazione locale un continuo disagio.
Se il Comune doveva persino provvedere a rimborsare le pentole rotte, gli abitanti dovevano stringersi nelle loro case per ospitare i soldati nei fienili e nelle stalle au grand danger du feu et de dégradations de toutes sortes.
Nel corso della prima quindicina di luglio di quell’anno, ben dieci compagnie avevano soggiornato preso il capoluogo.
I contingenti erano giunti in paese sia attraversando i colli Fênetre e Lauson, sia risalendo l’horrible casse-cou
da Aymavilles; strada pericolosa e disperazione di ogni conduttore di veicoli che “al posto di far da barriera alle truppe” dont on se passerait avec joie, ne la fait qu’à bien des familles aisées qui voudraient choisir Cogne pour station d’été, et qui y porteraient des gains.
Polemica, dunque, verso l’ostacolo rappresentato a quel turismo estivo di élite
che da qualche decina di anni si stava affacciando nella vallata portando un certo guadagno alla comunità locale.
Poi il calendario della mera cronaca degli eventi militari:
- “Il 20 luglio hanno dormito nella scuola i giovani allievi dell’Accademia militare. Per organizzare il trasporto del loro equipaggiamento da Saint-Pierre fino a Dondeynaz di Champorcher non trovando un numero sufficiente di muli si è dovuto ricorrere all’aiuto dei comuni limitrofi.”
- “Il 31 luglio arriverà a Cogne un battaglione completo di soldati dal quale verranno distaccate due compagnie: una sarà alloggiata a Epinel, l’altra a Crétaz; il resto nel capoluogo; Ainsi, suivant le prétentieux langage d’un troupier de ces années dernières: “Vous, paysans propriétaires, sortez de vos maisons et faites place aux soldats”.
- “Il 2 o il 3 agosto giungerà in paese anche l’artiglieria da montagna accompagnata da una cinquantina di muli o cavalli e da diverse centinaia di uomini.”
“E dire che la stragrande maggioranza dei comuni valdostani sono esentati da tali fastidiose ospitate, mentre un piccolo numero vi è assoggettata! Ciò è giusto?”
Così concludeva amaramente quella lettera...