Si farà?
Si farà?, si chiedeva L’Alpino
del 19 aprile 1895.
Sì, perché una settimana prima, alcuni ufficiali del genio assieme ad alcune autorità locali si recarono in visita ai locali dell’antica vetreria di Aosta.(1)
Situato a pochi passi dall’Arco d’Augusto, all’epoca l’edificio si trovava sprofondato nell’aperta campagna e nelle vicinanze del prato della fiera; ora, invece, confina ad oriente con viale Federico Chabod in una zona che nel tempo ha cambiato volto urbanizzandosi intensamente.
L’obiettivo di quella rappresentanza ispettiva era semplice: capire se i locali e gli spazi si prestavano ad ospitare una nuova caserma. Era la terza volta, dicevano allora, che si ripeteva un sopralluogo nella zona. Uno si era svolto nel 1883 quando un capitano del genio militare visitò alcuni angoli della città per individuare un’area di 80 metri di lunghezza per 70 di larghezza atta ad ospitare un quartiere militare, ma allora quelle ispezioni portarono poi alla costruzione della caserma Aldo Beltricco
(1886-1887) al Plot.(2)
Ora si trattava di trovare un’ulteriore area di accasermamento per ospitare un maggior numero di soldati da stanziare ad Aosta, come proposto dall’amministrazione militare;(3)
l’isolato su cui si ergeva la vetreria sembrava adatto alla bisogna.
I tecnici presero misure, si fecero studi, guardarono, esaminarono ogni cosa e poi... se ne andarono.
Il giornale scriveva di non sapere quale decisione fosse stata presa; pareva che si aspettasse la risposta a una relazione che era stata inviata all’esame del Ministero della Guerra. Questo ci fa rinascere
- concludeva il periodico - un barlume di speranza. Vedremo, se saranno rose fioriranno.
Con l'auspicio che la permanenza delle truppe costituisse un elemento di stabilità, il consiglio comunale offrì anche i locali della Porta Pretoria ad uso magazzino.(4)
Si farà?
si chiedeva inizialmente quel giornale.
No “non si farà” e le rose non fiorirono come sperato(5)
e la zona di accasermamento che rimase operativa, fu quella dove oggi sorge l’Università della Valle d’Aosta, poi ampliata e utilizzata fino ai primi anni del XXI secolo,
Nel tempo, invece, dopo la chiusura della vetreria nella zona furono ospitate diverse attività come una latteria d’avanguardia. Successivamente, prospicienti all’antica vetreria, furono edificate le scuole elementari del Ponte di Pietra, la cui costruzione fu approvata dal Consiglio Comunale di Aosta nel 1960: i locali dell’antica vetreria hanno lasciato il nome alla via adiacente che la separa dalla istituzione scolastica.
Lo stabile fu ristrutturato sul finire degli anni Dieci di questo secolo per uso abitativo e oggi si presenta come un bel complesso, gradevole e ben integrato nel tessuto urbano..
Altri fiori fiorirono, dunque, certamente più belli.
(1) La verrerie
aprì i battenti il 26 febbraio 1846. L’amministratore era il dottor Zanetti e il direttore era il Conte Orsi; Trois carrières de Quartz, gisantes, inutiles pour le pays, dans les Communes de Gignod, de Quart et de Nus, et maintenant exploitées; la consommation d’objet en verre devenant moins onéreuse pour nous, une exportation considérable promettent au pays une ressource de plus. Feuille d’Annonces d’Aoste, 28 febbraio 1846. (2) Area che gravita a nord dell’attuale piazza della Repubblica. Caserne. - Nous avons eu cette semaine la visite d’un capitaine du génie militaire qui a visité diverses localités pour choisir un emplacement de 80 mètre de long sur 70 de large pour l’édification d’une caserne que le gouvernement est intentionné de faire bâtir. La ville devrait contribuer pour valeur du sol. On a visité des locaux au Plot et l’ancienne verrerie, mais rien n’est encore décidé pour le moment.
L’Echo du Val d’Aoste, 29 giugno 1883; Caserne. - Un avis du Ministère de la guerre annone l’enchère des travaux pour la construction d’une caserne destinée à recevoir le commandement d’un bataillon alpin et deux compagnies alpines.
Cette caserne, on le sait, doit s’élever au nord de la place d’armes dite du Plôt. La mise à prix sujette à rabais est de 102,000 fr., et les travaux devront être accomplis dans les 300 jours qui suivront l’adjudication définitive.
L’Echo du Val d’Aoste, 12 giugno 1885. (3) Mont-Blanc, 15 febbraio 1895. (4) Le Mont-Blanc, 19 aprile 1895. (5) (...) les négociations ont échoué à ce sujet. Le Mont-Blanc, 17 maggio 1895.